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I Ching e scrittura riflessiva




«Esamina dapprima le parole,

medita tutto ciò che esse intendono,

le norme fisse allora si palesano.

Se tu però non sarai l'uomo giusto,

a te il significato non si svela»


Ho sempre nutrito una passione per tutto ciò che aveva a che fare con una spiritualità più ampia, per quegli stimoli che mi davano la sensazione di avere la possibilità di attraversare la soglia del quotidiano.


Ci ho messo anni ad incontrare I Ching. Avevo vagato nei territori dell’alchimia, della mistica ebraica e della tarologia, ma non avevo ancora incontrato il Libro della Versatilità.

È successo durante la mia analisi didattica, quando il mio analista, accompagnandomi nel mondo della psicologia analitica, ha iniziato a mostrarmi gli strumenti, le metodologie e gli stimoli usati e conosciuti da Jung.

Non è stato amore a prima vista. Mi pareva un metodo lungo per il consulto e complicato nell’interpretazione del responso. Leggevo le pagine della traduzione di Richard Wilhem (quella con la prefazione a cura di Jung) e non mi trovavo. Ho acquistato una nuova edizione per la mia passione da bibliofila. La volevo perché era davvero bella ma non sapevo niente. Ecco, questo era il punto: mi ero affacciata su un panorama per il quale mi mancavano i riferimenti. Vedevo un paesaggio pieno di potenzialità ma non riuscivo ad entrarci in relazione.

Oggi prendendo a prestito alcune parole tipiche della consultazione dell’I ching stesso, potrei dire che quello non era per me il momento. Semplicemente. E che per permettere alla mia psiche di accedere a contenuti di questo tipo avevo bisogno di trovare un mio sentiero, non potevo tuffarmi come si fa in una piscina.


Ci ho messo anni, costellati dell’acquisto di parecchie versioni del Libro, prima di trovare la mia via di accesso. È successo grazie al lavoro di Augusto Shantena Sabbadini, allo studio fatto su Ernst Bernhard e ai mille approfondimenti degli ultimi anni sulla scrittura riflessiva e terapeutica. Dopo l’ennesimo corso di journal therapy che ho seguito, basato sul Progoff Intensive Journal Method, tutto è diventato chiaro.

Avevo bisogno di tradurre il Libro dei Mutamenti nella lingua che io conosco meglio, quella dell’introspezione attraverso la lettura e la scrittura. Mi sono seduta e ho buttato giù le basi dell’idea.


Non so per quanto ho scritto; quando mi sono alzata per preparare un té mi sono resa conto che la metodologia che avevo in mente aveva un senso. Avevo trovato la mia porta di ingresso.


Ho scritto e sperimentato gli spunti che arrivavano da ognuno dei 64 esagrammi del testo. Ho creato alternative, livello diversi di difficoltà per ognuno dei responsi del Libro. Ho creato collegamenti con la psicologia analitica, ho steso esercizi di scrittura.

Poi ho proposto il primo laboratorio ed è andato bene. Non abbiamo scandagliato tutti e 64 gli esagrammi contenuti nel testo, ho tracciato per le partecipanti dei percorsi attraverso il labirinto in cielo che è I Ching.


Era ciò che volevo: accompagnare verso una conoscenza profondissima e renderla immediatamente utilizzabile fornendo un metodo. Alla fine del laboratorio mi sono augurata che le partecipanti continuassero la pratica di scrittura con le monete o gli steli di achillea (o anche con le carte oracolo se proprio non trovavano tempo per gli altri metodi). Perché il metodo di scrittura si rinnova e volendo non si conclude mai.


In questa edizione del Laboratorio c’è una piccola aggiunta, una sorta di quaderno degli esercizi (che ormai amo tanto abbinare ai laboratori che attraversano l’estate) per dare continuità alla pratica di scrittura. Perché la scrittura riflessiva ci avvicina alla possibilità di cogliere le sincronicità nel nostro quotidiano ed è bellissimo continuare a tenere accesa la scintilla anche fuori dai momenti insieme al gruppo di studio.


A chi consiglierei questo tipo di lavoro con lo stimolo oracolare usato in forma riflessiva e la scrittura terapeutica? A chi ha la sensazione che il tempo non basti mai, a chi sta facendo un bilancio della sua vita attuale, a chi per troppo tempo si è dimenticato di ascoltarsi. Chi è abituato a chiedersi che momento sia questo per la sua vita, chi è affascinato dalla psicologia analitica, dagli usi non predittivi degli oracoli, dalla spiritualità in qualunque forma arrivi sentirà già il richiamo di questo lavoro.


Io sto qui e attendo che il gruppo si formi, se hai domande scrivimi!

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